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Il computer tra realtà e fantasia
Conferenza di Franco Filippazzi
nell'ambito della 26° edizione de I Giovani e le Scienze
02 maggio 2014 - Centro Congressi Fast
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Presentazione
Pochi
soggetti come il computer sono in grado di colpire l’immaginazione
della gente e prestarsi alle estrapolazioni più avveniristiche. Non
poteva quindi il computer non trovare ampio spazio nella letteratura
di fantascienza. Oltre ad autori
dedicati a questo genere narrativo, vi si sono cimentati anche altri
scrittori, non di rado famosi. Per rimanere tra gli italiani,
si può ricordare Primo Levi e Italo Calvino.
Ma al gioco si sono prestati pure fisici, matematici, biologi, ecc.,
insomma addetti ai lavori. Tra essi si annoverano noti scienziati,
come Norbert Wiener, fondatore della cibernetica, o Marvin Minsky,
pioniere dell’intelligenza artificiale. Dopo un breve inquadramento
storico della “science fiction”, Filippazzi esamina come il
computer, i robot, le macchine intelligenti vengono presentati
nella letteratura di fantascienza. In
linea generale, si può dire che quanto più l’autore è profano in
materia, tanto più prevale un atteggiamento critico e pessimistico
nei confronti di queste macchine, che incombono e sopraffanno l’uomo.
Quando invece gli scrittori sono tecnicamente ferrati, esse perdono
la loro immagine mitica per divenire strumenti di straordinaria
potenza al servizio dell’uomo. Alla fantascienza viene ormai
riconosciuto un posto nella cultura contemporanea. Essa costituisce,
infatti, un modo per illuminare un soggetto – come
può essere il computer – sotto tutta una
varietà di angoli non convenzionali. La fantascienza, quindi, non
soltanto come passatempo, divagazione a ruota libera, ma anche
spunto di riflessione.
Franco Filippazzi, fisico, è un pioniere dell’informatica in Italia.
Ha dato significativi contributi al settore, documentati in numerose
pubblicazioni e brevetti. Per divertimento, si interessa alla
narrativa di fantascienza che ha il computer come protagonista. Su
questo tema ha scritto dei saggi e si è cimentato anche come autore
di racconti.
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Relazione: |
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Il computer tra realtà e fantasia
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Dalla descrizione alla sintesi del vivente
Conferenza di Carlo Alberto Redi
nell'ambito della 26° edizione de I Giovani e le Scienze
03 maggio 2014 - Centro Congressi Fast
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Presentazione
Il relatore spiega cosa è cambiato di paradigmatico nel mondo delle
scienze della vita e come questo mutamento si riverbera sul nostro
vivere: dalla ricerca scientifica alle sue applicazioni
biotecnologiche in medicina, industria ed agricoltura. C’è la
convinzione che tutte le tradizionali discipline sono oggi
rivoluzionate dalla Biologia, a partire dalla filosofia alla
antropologia, dalla economia alla giurisprudenza. Nessun campo resta
immune da questa trasformazione, che in modo radicale investe il
mondo della biomedicina. Le implicazioni etiche dei risultati della
ricerca biotecnologica sono prettamente biopolitiche. Riguardano
tutti gli aspetti del vivente: da come si nasce, al fine vita, da
come ci si riproduce a come ci si cura, da come si combatte il
dolore a come si producono beni commerciali, dalle trasformazioni
del corpo al “di chi è il corpo e di chi sono le cellule”, dalla
cultura del dono ai brevetti sul vivente. Si tratta di una
carrellata ad ampio spettro che non trascura niente: terapie
cellulari con staminali, biologia spaziale, OGM, organismi sintetici,
clonazione, post-umano, incremento cognitivo, neuroetica,
partenogenesi, genitorialità multipla, sperimentazione animale,
bioinformatica, ecc. L’etica che accomuna l’eterogenea umanità degli
anni a venire è l’etica delle scelte, della
responsabilità: è questa che costituisce la comune anima
delle tante etiche che contraddistinguono i sette miliardi di umani.
Come decidere e fare scelte rispettose dei tanti credo sia la sfida
che l’Etica deve oggi affrontare. Ai biologi il compito di
partecipare con il proprio sapere alla necessaria comune riflessione,
con i filosofi e gli uomini del Diritto per indicare possibili
soluzioni a tutti i cittadini.
Carlo Alberto Redi, biologo, è professore ordinario all’Università
di Pavia; accademico dei Lincei, saggista, autore di oltre 120
contributi scientifici.
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Relazione: |
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Dalla descrizione alla sintesi del vivente_1 |
Dalla descrizione alla sintesi del vivente_2 |
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Tutto quello che non sai sull’idrogeno
Seminario realizzato con il contributo di
Ahmed Essam Aly, Marco Migliavacca e Giorgio Tagliabue
nell'ambito della 26° edizione de I Giovani e le
Scienze
04 maggio 2014 - Centro Congressi Fast
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Presentazione
L’idrogeno è l’elemento più abbondante in natura:
circa tre quarti della materia di cui è composto l’Universo è
idrogeno. Esso è un vettore di energia e, se accoppiato con una
cella a combustibile, può offrire una soluzione al problema generale
causato dall’esaurimento delle fonti
fossili con le relative emissioni in atmosfera dei gas serra.
L’idrogeno è chiamato “combustibile eterno” e “combustibile
universale” in quanto è un vettore di energia che viene
continuamente riciclato e può essere prodotto da numerose fonti
primarie. Il seminario vuole introdurre al mondo dell’idrogeno,
delle sue caratteristiche e del suo utilizzo come vettore energetico,
attraverso una presentazione didattica e una fase di sperimentazione
pratica interattiva di produzione dell’idrogeno. Il programma del
seminario prevede:
- l’introduzione all’idrogeno come vettore energetico per il futuro;
- due parole sull’idrogeno: perché l’idrogeno; da dove si ottiene;
come si immagazzina e distribuisce; come si usa; problemi e vantaggi;
- giochiamo con l’idrogeno;
- Fast e i progetti europei sull’idrogeno.
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Relazioni: |
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Hydrogen an energy carrier for the future
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Le fonti rinnovabili
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